Aikido è respirare con la pancia, con la schiena, con le reni, dal perineo fino al diaframma, e sentire il radicamento a terra anche mentre cammini tra i negozi il fine settimana.
Aikido è la precisione del gesto della mano, del braccio, della spalla, del tronco, della testa, del bacino, della gamba e del piede,
gesto che rispecchia fedele l’intenzione di ciò che vuoi fare, come prendere una fotocopia tra una pratica e l’altra.
Aikido è il passo contenuto mentre ti muovi nel mondo, mentre l’avampiede è seguito dal piegarsi del ginocchio per portarti con morbidezza, stabilità e prontezza sulla Terra.
Aikido è il respiro e il sorriso guardando negli occhi, mentre con rispetto e compassione pratichi il gesto più efficace, con tranquillità.
Aikido è essenzialità nella parola, nel pensiero, nell’azione, nell’emozione,
mentre ordini passo dopo passo, inesorabilmente, in semplicità e con facilità ciò che prima era complesso, come stare tra tante avversità contemporaneamente.
L’Aikido non inizia quando entri nel dojo e non termina quando ne esci con l’inchino.
Alessandro
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