L’Aikido è un’arte Marziale? di Stephane Benedetti Sensei

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L’Aikido è un’arte marziale? Vecchio ritornello… Evidentemente, no!

Arte Marziale: che si riferisce alla guerra… Ebbene, l’Aikido (Takemusu Aiki) si pone dalle sue origini fuori da questo contesto. L’Aikido è un arte di pace e di protezione, è quello che significa «takemusu», che evoca il cavaliere senza macchia e senza peccato, protettore di vedove e orfani…

Senza dubbio, con l’avanzare degli anni, ho un po’ tendenza a ripetermi, ma l’Aikido non ha alcun rapporto con le risse da strada e l’infinita discussione sulle armi e l’Aikido, o il ruolo delle armi nell’Aikido, non ha ragione di essere. Se c’è una spada, è quella di Manjushri, l’arma assoluta che taglia i legami dell’ignoranza, senza alcuna pietà, l’arma della Conoscenza che dissolve l’oscurità generata dall’ignoranza fondamentale, essa stessa prodotto dei nostri desideri e delle nostre emozioni represse e rese selvagge, piuttosto che esplorate e addomesticate (nel senso etimologico di fare parte della casa).

L’Aikido è certamente una Via eroica, ma non si tratta di fare a pugni dietro a un bar, quanto piuttosto di ravvivare il fuoco di Prometeo nel profondo del nostro essere. Non si tratta più di fare la guerra, ma di vivere da guerrieri.


«Satsujin to katsujin ken»
Barcellona – dicembre 2005